top of page

CONCEPT

Genere: Documentario

Durata: 50' 

L'orso invade le libertà dell'uomo. L'uomo è sulla strada dell'orso. Cosa fare quando l'istinto animale irrompe nelle regole della società civile? Il film, mette sullo stesso piano l’uomo e l’orso non solo per il simile trattamento col ricorso al processo, ma anche per essere obbligato a servirsi della natura per potersi sfamare. In questa storia, infatti, un uomo disperato come l’orso affamato, è costretto a sconfinare danneggiando le proprietà dell’uomo. La storia viene affrontata in modo ironico ma per niente scorretto, con un contenuto a volte amaro in grado di sensibilizzare lo spettatore sull’argomento. La Storia dell’Orso è un documentario sull’orso M4 Genè che per tutta l'estate 2014 ha fatto parlare di sé per i suoi ripetuti assalti alle manze e agli equini avvenuti in un’area tra il Veneto e il Trentino, quella di Vezzena e Valsugana.Come accedeva nei “processi brutali”, quando, dal medioevo al 1800, si facevano i processi agli animali, un tribunale vede scontrarsi le parti, l'accusa e la difesa di un orso. In quell’epoca, le bestie, al pari degli uomini, erano soggette a vere e proprie assoluzioni o condanne. Mentre il processo è ripreso con lo stile della cronaca, la parte di fiction è realizzata con un approccio più emozionale. L’uomo viene filmato nel bosco nella sua vita da orso di tutti i giorni come fosse un documentario sugli animali. Solo qui può giocarsela con gli altri animali e sfruttare ciò che la natura offre per sfamarsi. Un uomo, però, non può essere visto cacciare e uccidere perché non gli è concesso. Solo le creature dei boschi possono farlo per necessità. Ma sia gli uni che gli altri si trovano nei guai quando invadono la proprietà dell’uomo. La differenza è che il concetto di proprietà è sconosciuto all’animale mentre è noto all’uomo. Per questo il nostro protagonista trova nel travestimento una giustificazione nel suo comportamento.

 

 

PROCESSI AGLI ANIMALI NELLA STORIA La cosa ha per noi oggi dell’incredibile, ma veri processi in tribunale contro gli animali – con tanto di avvocato difensore e notifiche scritte agli imputati – si sono ripetuti per secoli e secoli. Condanne all’esilio, alla maledizione, all’impiccagione o al rogo sono state eseguite contro insetti, vermi, mammiferi che avevano danneggiato le proprietà umane, o ucciso bambini e adulti. Gli atti dei processi sono conservati negli archivi delle diverse città del mondo, Italia compresa. Un maiale che aveva assalito una persona, un asino che si credeva “posseduto”, le cavallette che invadevano i campi e danneggiavano il raccolto: anche le bestie, come gli umani, potevano cadere vittime di procedimenti ecclesiastici, di procedimenti civili o penali.

bottom of page